D. è un amico mio. Carissimo. Vive su un divano, in una località di camera sua. Legge con smisurata avidità. Libri, fumetti, quotidiani. Conosce a memoria il Corriere della Sera. Necrologi compresi. E’ informato su questo mondo. Anche se non lo incrocia di sovente. Esce di rado. Si comprende subito che non ha molto contatto le mondanità serali. E’ un po’ selvatico. Anche se si strapperebbe le vesti per me. Infatti mi ha strappato la camicia, a una festa. Il suo divertimento fanciullesco ne valeva bene il costo. Me l’ha ripagata all’istante. Alla vacua e schizofrenica esteriorità dei nostri giorni predilige l’essenza immobile dei giorni suoi. Il fuori lo ha già visto. Odora di finto. Odora di luoghi scomodi e inumani. Preferisce annusarsi le dita. Sono aromatiche. Dopo che hanno scaldato il suo antidepressivo. Così lo chiama. Il suo antidepressivo crea degli anelli simili a meduse che si dissolvono contro il soffitto. Come sogni di gloria resi bianchi dal sole. La sera ti accoglie a casa sua. Sotto le coperte. Come un santone. Sa tutto di tutti. Senza muovere un passo. Un motore immobile. E’ maniaco dell’igiene. Risiede nel disordine più completo. E’ mancino. Come i pochi eletti. Esiste per lo più da sdraiato. Poi si alza, lavora, si arrabatta, almeno ci prova. Guadagna il necessario per permettersi di riposare. Il resto del tempo, infatti, lo ottimizza. Deve riprendersi. Quando è costretto a uscire, immerge la sua testa nell’universo. Lo osserva. Con gli occhi storditi. Di chi sembra lontano dal capire qualcosa. Ma sono gli altri che non hanno capito un cazzo. E’ un sociologo. Coglie l’essenza della società. Ne mette a nudo i guasti. Ne aggrava le storture. Con disinvoltura e acume. Come tutti i sociologi pecca nell’applicazione della teoria. Ma ci prova. Ha festeggiato il suo compleanno, una volta. Per non sporcare il pavimento ha usato il suo progetto della tesi come tappeto. Tavole formato A0. Enormi. Lui ci crede. Fa bene. E’ un architetto ecologista. Se lo chiami bioarchitetto ti sputa in un occhio. Non è radical chic. Si cura dell’ambiente nel suo piccolo. Gli unici fumi che produce sono naturali. Volano in alto a spirali e pian piano si dissolvono. Lui non li insegue più con lo sguardo perché loro sanno già dove andare. D. ha un cuore d’oro. E uno stomaco assai fragile. Fra un mese si sposa. Auguri.
Vogliamo vedere il resto del filmato! Beppe fouri filmati e foto compromettenti
RispondiEliminaPeppe sei un poeta.
RispondiEliminaGrande mr D.
Sono tra quelli che sovente fanno visita alla torre di cristallo dalla quale tutto osservi e tutto controlli. Contribuisco alla gelida dittatura di questo Brucaliffo indemoniato. Auguri a mr D.
Grande Dani, eroe maledetto!
RispondiEliminaIo invece penso che D. sia soltanto un inutile pezzo di sterco schifoso e putrido, come la monnezza di napoli
RispondiEliminaPovero limberoni...
RispondiEliminaComplimenti allo scrittore e congratulazioni allo sciamano.
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